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CHIUSA DI PESIO

Chiusa di Pesio

Cuore della verdissima e omonima Valle, il comune conta oggi 3700 abitanti e dista appena 15 km. da Cuneo.
Il suo territorio presenta uno sviluppo in altitudine che va dai 575 m. dell'abitato agli oltre 2600 dell'Alta Valle.
Caratterizzato da un centro storico che conserva interessanti palazzi ed edifici religiosi e da un'antica e consolidata tradizione artigianale, l'abitato offre molteplici occasioni di visita.Oltre alla famosa Certosa, sono da visitare i ruderi del Castello di Mirabello con i reperti romani, i resti della Chiesa di Sant'Andrea, testimonianza del primo cristianesimo, la Chiesa Parrocchiale e il neoclassico ottocentesco Castello di Mombrisone.
Vasta la scelta dei musei con Il Museo della Regia Fabbrica dei Vetri e Cristalli e delle Ceramiche di Chiusa, il Museo della Resistenza e la Collezione Fotografica Michele Pellegrino.

LA STORIA DI CHIUSA
I reperti archeologici rinvenuti e appartenenti alla fine dell'Età del Bronzo, testimoniano un antichissimo passato di insediamenti in questa zona, in particolare sul Monte Cavanero che sovrasta l'attuale abitato.
Intorno al II sec. a.C. la popolazione cominciò a trasferirsi sulla sponda sinistra delPesio, in una zona strategica per il commercio, all'incrocio delle vie romane Emilia e Giulia. I legionari stabilirono in questa area una guarnigione permanente, detta "Chiusa", per controllare il transito di merci e persone, da cui deriva probabilmente l'attuale nome di "Chiusa" di Pesio.
Con la decadenza dell'Impero Romano si susseguirono invasioni, saccheggi e devastazioni, prima da parte dei Franchi, poi dei Saraceni, popolo questo che influenzò a lungo l'immaginario popolare tanto da essere ancora oggi protagonista di numerose leggende.
Nel 1000 il territorio passò al vescovo di Asti, poi ai signori di Morozzo. Diventato Comune nei primi anni del XIII sec., Chiusa giurò fedeltà al Marchese di Ceva, vassallo angioino.
Con l'ascesa dei Savoia il Comune fu incluso fra i domini dei Solaro di Moretta, per poi passare sotto il diretto controllo Sabaudo.
Pesanti saccheggi e predazioni investirono Chiusa di Pesio con l'arrivo delle truppe francesi e spagnole, a metà del Settecento e, pochi anni più tardi, con quelle napoleoniche. Fu tuttavia proprio in questi anni che il Comune visse una rivoluzione economica. La presenza di boschi, l'energia del torrente Pesio e l'operosità degli abitanti crearono le condizioni per la nascita di numerose industrie quali filande, fabbriche per la calce, per l'estrazione del tannino, per la lavorazione della ceramica, e la famosa Regia Fabbrica dei Vetri e dei Cristalli. Questo sviluppo industriale fu all'origine del forte aumento demografico, che sfiorò gli 8000 abitanti alla fine del XIX sec. Parallelamente crebbero i settori agricolo ed artigianale.
Il Novecento fu invece un secolo di crisi per Chiusa di Pesio che vide diminuire notevolmente la popolazione a causa della due guerre mondiali e delle conseguenti peggiorate condizioni economiche, fenomeno che indusse una larga fetta della popolazione a lasciare Chiusa.
Furono tuttavia proprio alcuni episodi particolarmente importanti legati alla Resistenza di partigiani della Valle Pesio ad offrire un rilievo nazionale al paese. Oggi quello spaccato di memoria viene ricordato nel locale Museo della Resistenza.

VISITARE CHIUSA
Luogo di interesse artistico, culturale ed ambientale, Chiusa presenta e conserva testimonianze delle fasi storiche che ne hanno segnato lo sviluppo e i cambiamenti.
I percorsi di visita spaziano perciò da quello archeologico - storico, a quello architettonico, a quello naturalistico, e sono ovviamente integrati e collegabili l'uno all'altro.
Oltre ai palazzi e ai musei, sul territorio si possono osservare interessanti esempi di architettura montana o religiosa rintracciabili nelle molte cappelle sparse sul territorio.
Percorso assolutamente da non perdere è inoltre quello enogastronomico, alla scoperta dei sapori e dei profumi della cucina locale.
Per progettare una visita completa e ottenere informazioni sul territorio occorre rivolgersi presso l'Ufficio Turistico, Piazza Cavour 10
tel. 0171 734990 - fax 0171 734990 email valle.pesio@gmail.com


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