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LA CERTOSA DI PESIO

La Certosa di Pesio

Sorge fra la folta vegetazione dell'alta Valle, a una decina di km dall'abitato di Chiusa di Pesio. E' un complesso tardo rinascimentale molto esteso, ingrandito e ridisegnato in varie epoche storiche, da sempre simbolo della Valle e meta per turisti e pellegrini.
Il primo impianto è di origine medievale, tuttavia i successivi lavori e ingrandimenti hanno notevolmente trasformato la pianta originaria dell'edificio. Nel XVI secolo venne realizzato un grande chiostro, con eleganti colonne in pietra, nuove celle per i monaci e la Chiesa dell'Annunziata, edificata sulla sottostante Chiesa duecentesca grazie a poderosi archi di sostegno. La Chiesa, a navata unica, decorata con affreschi di Antonio Parentali e del fiammingo Jean Claret, divenne nel tempo lo scrigno di numerose opere d'arte, che andarono in gran parte disperse con la depredazione napoleonica. Da vedere anche la sala capitolare duecentesca e il massiccio pilastro centrale di sostegno in pietra.
A metà del XVII secolo, l'architetto dei Savoia Giovenale Boetto ridisegnò la Certosa con un loggiato e una scala monumentale che collega i due piani del Monastero.

L'Istituto Idroterapico
Dopo la spoliazione napoleonica, la Certosa venne acquistata dal Cavaliere Giuseppe Avena e trasformata, dopo un periodo di restauro, in Istituto Idroterapico. Lo stabilimento diventò, fra la metà e la fine dell'Ottocento, un luogo di villeggiatura in grado di richiamare personalità politiche e intellettuali da tutta Europa. In questi anni soggiornarono in Valle Pesio le principesse Clotilde e Maria Pia di Savoia, quest'ultima futura regina del Portogallo, politici importanti come Cavour e Giolitti, lo scrittore Sthendal, l'egittologo Fabretti e il botanico Burnat.



Oggi la Certosa è gestita dai padri della Consolata di Torino che organizzano momenti di preghiera e gestiscono l'afflusso di turisti e pellegrini. Per informazioni e contatti http://www.certosadipesio.org/

Museo Naturalistico
Il Museo Naturalistico Missionario, nei locali adiacenti alla Certosa, espone oggetti provenienti da tribù indigene, raccolti dai missionari in Amazzonia e in Africa. Insieme ai reperti etnografici sono conservati esemplari di animali imbalsamati tipici dei due continenti e alcuni reperti naturalistici della Valle.

Ecomuseo dei Certosini in Valle Pesio
L'Ecomuseo ripercorre le tappe più importanti della presenza dei certosini in Valle Pesio attraverso un viaggio etnografico e religioso che documenta la storia degli insediamenti, l'attenzione all'ambiente e il rapporto fra i religiosi e il mondo contadino locale. L'ecomuseo è anche un centro di attività specifiche, legate all'ambito spirituale e alla religiosità certosina, ai prodotti tipici (erbe officinali, formaggi, artigianato del legno), al mondo naturalistico (flora e fauna locali) e antropologico (dialetto locale, emigrazione, sistemi costruttivi e architettura di montagna).
Le cellule che fanno parte dell'Ecomuseo sono (da sud a nord):
- Certosa di Pesio
- Correria
- Segheria Biarese (Fraz. San Bartolomeo)
- Essicatoio di Rio dell'Oy (Fraz. Vigna)
- Segheria "Ex Bruno" (Fraz. Vigna)
- Azienda Agricola Antiche Macine (Reg. Gambarello)
- Vivaio Alpinia (Reg. Gambarello)
- Gocce di Lavanda (Reg. Gambarello)
- Parco naturale del Marguareis
- Complesso Museale "Cav. G. Avena"
- Bottega Chius'Arte
- Parrocchia di Sant'Antonino, Confraternita di San Rocco, Confraternita della SS. Annunziata
- Torre delle Combe (Fraz. Combe)
- Agriturismo Cascina Becotta (Fraz. S. M. Rocca)




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