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Cimitero Partigiano Certosa

CIMITERO PARTIGIANO della Certosa di Pesio
Nei giorni difficili della lotta partigiana, arrivarono in Valle Pesio numerosi uomini male armati, ma dotati di forte volontà; affrontarono disagi, pericoli, e sovente la morte, affinchè ritornassero la libertà e la democrazia nel nostro paese.
Molti di loro furono uccisi mentre lottavano per una causa giusta e nobile; a questi giovani caduti è stato dedicato il Cimitero Partigiano della Certosa di Pesio.
La costruzione venne iniziata nell’estate del 1945, pochi mesi dopo la fine della guerra, con il contributo volontario di ex partgiani delle Formazioni”R”, su progetto dell’architetto Carlo Rulfi. L’opera venne terminata nelle sue parti essenziali e consacrata il 3 novembre 1946 con l’inumazione delle prime salme, trasportate dal vecchio cimitero di guerra di Pian delle Gorre.
Nel 1948 si riuscì a traslare, grazie a don Giuseppe Bruno, prete dei” ribelli”, la salma di Ignazio Vian, medaglia d’oro della Resistenza, che era ancora sepolta in una fossa comune a Torino.
Sempre nel 1948, il Cimitero di Certosa di Pesio accolse anche le salme di Celso Clerico e di un Partigiano ignoto.
I lavori del Cimitero furono quindi interrotti e solo con il nascere dell’Associazione “Ignazio Vian” si è potuto riprendere l’attività costruttiva , avanzata molto lentamente tra difficoltà legali ed economiche.
Nel 1992 i molti problemi furono risolti , il Cimitero fu terminato; si accatastò l’immobile in capo al Comune di Chiusa di Pesio, a seguito di idoneo rogito e si perfezionò l’iscrizione del Cimitero alla Istituzione Ministeriale “Onor Caduti”, preposta alla tutela dei monumenti ai Caduti in guerra e pertanto le salme tumulate nel cimitero partigiano di Certosa di Pesio sono inamovibili.
Molto probabilmente è l’unico cimitero partigiano d’Italia.

CIMITERO DI GUERRA di Pian Delle Gorre
La costruzione del Cimitero di guerra di Pian delle Gorre viene iniziata il 25 aprile 1944 per la sepoltura provvisoria dei primi caduti della Battaglia di Pasqua.
I lavori sono intrapresi, su invito dei partigiani, dal Messo Comunale di S. Bartolomeo in collaborazione con il becchino di Chiusa di Pesio.
Il 20 luglio l’opera è condotta a termine e viene intitolata a Sabatino Raffaele.
Nel 1944 il luogo poco sopra il casotto dei boscaioli (ora Rifugio di Pian Delle Gorre), è in leggero declivio e si presenta subito a chi si dirige per il sentiero che conduce verso il torrente del “Salto”.
Lo spazio occupato era diviso in due parti, separate una dall’altra da un passaggio da cui si accedeva alle tombe. In ciascuna parte laterale la disposizione delle tombe era la seguente: quattro in lunghezza e tre in larghezza.
In complesso il numero delle tombe era 24.
Di queste 8 erano occupate dalle salme di :Icaro Valente, Amilcare Gusmaroli, Mario Cara,Sebastiano Garro, Vittorio Marroi, Domenico Bongiovanni, Guido Mariscotti e Luigi Martelli.
Le altre riportano solo il nome dei Caduti, mentre le salme di alcuni sono state richieste dai familiari ed altre non è stato possibile recuperarle.
Il primo Cimitero di Guerra di Pian delle Gorre è stato utilizzato per tutto il periodo 1944-1945.
(Testimonianza resa dal Comandante partigiano Aldo Sacchetti)